Festa della Liberazione: riflessioni e memoria
Si è svolta, presso il monumento dei caduti di via Calvario, la cerimonia di commemorazione in ricordo della Liberazione d'Italia. Per l’occasione erano presenti le autorità civili e militari, insieme a una rappresentanza delle scolaresche nocesi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, e le associazioni di volontariato.
La giornata è iniziata sulle note dell'Inno di Mameli e con la solenne deposizione di una corona di alloro da parte del Sindaco Francesco Intini. Successivamente, gli studenti delle scuole nocesi sono stati i veri protagonisti della giornata, leggendo brevi brani ed estratti di romanzi storici accuratamente selezionati dai Circoli Comprensivi locali. Di particolare rilievo è stato l'intervento di tre alunni del Liceo Scientifico "L. Da Vinci-Agherbino", che hanno dato voce a una lettera scritta da un partigiano, condannato a morte, che chiedeva al fratello di prendersi cura delle sue figlie.
"Oggi celebriamo la libertà, ma soprattutto celebriamo l’Italia libera dal fascismo e dal nazismo. Dobbiamo pertanto ringraziare tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la libertà - ha detto il primo cittadino Intini nel suo intervento - e dobbiamo soprattutto affermare che tutti insieme, non importa se maggioranza o opposizione, dobbiamo sapere di essere dalla parte giusta, dalla parte della libertà contro le dittature, contro i soprusi e le violenze fasciste, contro le leggi razziali contro tutto quello che ha rappresentato l’oscurità più buia e triste della nostra storia".
Il sindaco ha poi condiviso un aneddoto personale per illustrare la iniquità e la bassezza di una dittatura: "Ricordo la storia di mio nonno che, insieme a Nicola, uno dei suoi otto figli, lavorando di sabato, fu fermato e deriso dagli sgherri con la protervia tipica dei piccoli uomini tanti piccoli quanto prepotenti. Questo episodio dimostra quanto concretamente oppressiva è la dittatura, che non riconosce neppure il valore del lavoro e dell’esempio che un padre trasmette al proprio figlio. Questa è la dittatura, questo è stato il nazifascismo ed è la sconfitta dell’oppressore che oggi festeggiamo. Proteggiamo e valorizziamo la libertà che oggi possiamo godere, custodiamola gelosamente, lottiamo giornalmente a che le future generazioni non dimentichino mai le lezioni del passato. Viva l’Italia libera". Conclude il Sindaco.
Ogni anno, il 25 aprile, non solo ricorda il sacrificio di coloro che hanno lottato per la democrazia, ma riafferma l'impegno delle nuove generazioni nei confronti dei valori di libertà e giustizia, mostrando come la storia continui a essere un faro guidante per il presente e il futuro.
Noci, 26 aprile 2024