Giovedì 12 settembre, alle ore 18.45 presso il Chiostro delle Clarisse nel centro storico di Noci, si terrà il secondo appuntamento del ciclo di conversazioni storiche “Settembre in Santa Chiara” organizzato dal Centro culturale “Giuseppe Albanese”, dal Comune di Noci e dalla Biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli” con la collaborazione delle associazioni nocesi “Terra Nucum” e Puglia Trek&Food e del Gruppo Umanesimo della Pietra che ha sede a Martina Franca.
Tema della serata “La Contea di Conversano e Noci” con lo studioso del territorio Antonio Fanizzi che sarà preceduto dall’indirizzo di saluto della consigliera comunale delegata alla Cultura Marta Jerovante e dall’introduzione di Michele Forte, contitolare del Castello di Marchione dei Conti di Conversano.
A metà del XI secolo con l’arrivo dei normanni nelle regioni meridionali Goffredo d’Altavilla assunse il titolo di comes Cupersani e fece di Conversano il fulcro di un vasto territorio della Puglia centro meridionale.
La contea di Conversano appartenne a normanni, svevi, angioini e, dal 1456 fino all’eversione della feudalità nel 1806, al casato degli Acquaviva D’Aragona.
La contea, che comprendeva anche Noci, non è stata oggetto di particolare attenzione da parte degli storici. Le pubblicazioni che la riguardano non sono numerose e spesso, oltre a essere lacunose, contengono errori e imprecisioni che Antonio Fanizzi, con i cuoi annosi e accurati studi, cerca di individuare e correggere. Lo stesso autore conversanese in una delle sue ultime opere, intitolata appunto “La contea di Conversano: origini, sviluppi e dignitari”, formula l’auspicio che la sua ricerca possa essere occasione di ulteriori approfondimenti, convinto che una revisione delle vicende feudali di Conversano sia indispensabile per conoscere la reale importanza dei personaggi e degli eventi che hanno lasciato il segno nel bagaglio culturale e identitario delle popolazioni che hanno fatto parte della contea conversanese.
Noci è strettamente intrecciata alle vicende del feudo di Conversano per averne fatto parte fin dalla nascita, proprio in epoca normanna, e poi via via mentre il casale di Santa Maria delle Noci diventava Terra delle Noci e università.