Una domenica di festa, quella del 21 settembre, per la comunità di Noci. È tornato a disposizione dei cittadini lo storico Parco Giochi di via T. Siciliani, riaperto dopo un intervento di riqualificazione che lo ha reso più moderno e accogliente. L’opera è stata resa possibile grazie ai fondi del PNRR attraverso la Missione 5 "PINQuA, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare".
La cerimonia, presentata da Francesca Amatulli, si è svolta davanti a numerosi cittadini, con tante famiglie e bambini presenti. Dopo il taglio del nastro da parte del sindaco Francesco Intini, affiancato dall’amministrazione comunale, l’inaugurazione è proseguita con un momento di preghiera guidato da don Maurizio Caldararo.
Nel suo discorso, il sindaco Intini sottolinea il valore simbolico e comunitario dell’opera: «Un cantiere che diventa finalmente realtà è uno dei momenti più belli per chi amministra. Questo parco è nel cuore di Noci e oggi torna ad esserlo per le generazioni attuali e future». Il primo cittadino evidenzia come l’avvio di questo percorso sia stato reso possibile dall’intuizione dell’ex sindaco Domenico Nisi e della sua squadra: «A lui e alla sua squadra di governo va il merito di aver avuto l’intuizione e la capacità di aggiudicarsi il bando del PNRR, comprendendo l’importanza di un luogo come questo per la comunità». Poi i ringraziamenti ai professionisti e agli uffici che hanno seguito i lavori: «Un ringraziamento speciale va all’architetto Lucia Sgobba, a Pino Simone e a Patrizia Andrisani, che hanno accompagnato con competenza e dedizione ogni fase dei lavori. Realizzare un’opera pubblica significa affrontare difficoltà, visioni diverse, ma sempre con l’obiettivo comune di arrivare al risultato. Oggi, guardando i bambini che già giocano in questo parco, possiamo dire che il risultato è straordinario». E ancora: «Un grazie sincero anche ai tecnici comunali che, lontano dai riflettori, hanno lavorato con impegno e attenzione. Con orgoglio possiamo dire che questo è stato uno dei primi cantieri PINQuA conclusi in Italia, come certificato dal Ministero. Un primato che ci riempie di soddisfazione». Il sindaco ha poi ricordato la figura di Felice Laforgia, primo promotore del parco nei primi anni Settanta, a cui sarà intitolato lo stesso: «Non solo un’opera pubblica - aggiunge Intini - ma un segno culturale che già allora trasmetteva un messaggio di inclusione e socialità. Oggi ricordiamo una figura che ha lavorato per dare a Noci uno spazio all'aperto e accessibile a tutti».
La consigliera regionale Lucia Parchitelli rimarca il valore sociale della restituzione di spazi pubblici: «Un plauso all’Amministrazione comunale per aver restituito alla comunità un altro spazio collettivo. Penso al Parco Madonna della Croce o a quello di fronte a Padre Pio, luoghi che oggi viviamo e che fino a pochi anni fa non era scontato avere. Questo parco è un ulteriore tassello che cambia il volto di Noci». E aggiunge: «Un ringraziamento va anche alla società che ha ottenuto la gestione ma che da sola non può fare tutto: è fondamentale che ciascuno di noi si prenda cura di questo spazio, come ha ricordato anche il sindaco».
Il delegato allo sport del comune di Noci, Ivano Luciani, ha posto l’accento sul ruolo aggregativo del nuovo parco: «Questo spazio era necessario e i bambini, che già lo stanno vivendo, ne sono la prova. Ora tocca a noi averne cura e organizzare tornei ed eventi, perché la comunità lo merita».
Infine, Francesco Ritella, amministratore della società Sport & Play aggiudicataria della gestione in convenzione del parco, ha illustrato i servizi previsti: «Vedere già i bambini che giocano è il miglior biglietto da visita di questo parco. La nostra società ha creduto fin dall’inizio nelle potenzialità di questo spazio e oggi siamo felici di poterlo gestire». E ha precisato: «Abbiamo previsto anche un’area di sgambettamento per i cani e giostrine inclusive per i ragazzi con disabilità».
Con la riapertura del Parco Giochi, la cittadinanza nocese ritrova non solo di un luogo fisico, ma di un simbolo di socialità e di memoria, capace di unire passato e futuro della comunità.
Foto di Federica D'Onghia e Agostina Carella
Noci, 23 settembre 2025