Museo nella Strada

Ultima modifica 22 gennaio 2020

La nostra storia. La nostra identità

C’è un solo modo per recuperare la vera identità storica di un paese: ripercorrere le strade lungo le quali, nel tempo, la vita quotidiana del suo popolo si è fatta storia; riabitare idealmente le antiche case nelle quali per secoli, giorno dopo giorno, uomini forti e mamme audaci hanno fondato un ricco patrimonio di tradizioni, di costumi, di fede… hanno costruito il nostro futuro.

Noi, ora, per sincero disobbligo, ricollochiamo quella storia dove si è formata, convinti che da essa sia possibile ricavare maggiori insegnamenti soltanto se rivissuta nei suoi luoghi. Non per altro, la vera storia è la storia dei luoghi, la storia sociale, la storia del paesaggio costruito e trasformato dall’uomo.

Il nostro intento è tutto qui. Vogliamo rivivere il nostro passato lì dove l’hanno scritto, con la loro vita, i nostri padri, offrendola, anche, alla conoscenza di chi, a Noci, riscopre il piacere di una colta e serena passeggiata.

Vogliamo rivivere la nostra storia, soffermandoci, più volte, lungo il percorso della solenne processione del Corpus Domini del ‘600 alla quale partecipa tutto il popolo… percorso che, in quasi tutto il suo snodarsi, a distanza di tanto tempo, è ancora seguìto per le processione di gala nelle festività dei santi Patroni.

Siamo certi, così, che conoscendo la storia del luogo in cui abitiamo, le antiche sue strade le percorreremo con animo diverso. I nostri occhi potranno scorgere le impronte degli uomini che ci hanno preceduto: potremo immaginare i loro volti, ricostruire il loro vivere, ascoltare i loro fatti rintracciati nei polverosi archivi o nei racconti dei nonni.

Soltanto così i battiti del nostro cuore potranno rievocare, scandendoli nel tempo, i loro sentimenti, le loro passioni, i loro amori, le loro vendette. Soltanto così avremo la possibilità di rimettere radici, di sentirci un tutt’uno con l’ambiente che ci circonda… di non sentirci uomini soli, di accompagnarci agli altri, di continuare a vivere nella tradizione.

È, questo, il miracolo della conoscenza storica del proprio territorio. Conoscenza che diviene coscienza storicarendendouna comunità robusta, autonoma, che non teme i confronti, che difende le proprie peculiarità, che ostenta la propria identità per la quale, consapevole di antichi pregi e di inveterati difetti, si adopera e si sente appagato.

Le tante tabelle del Museo nella strada disseminate per il centro storico sottendono, quindi, la mira di fare storia in maniera nuova. Non una lezione dalla cattedra o una dotta conferenza, ma, senza tante pretese, un incontro per strada capace di smuovere una perduta curiosità, quella di interrogarsi sulle proprie radici e sulla propria identità.

E’ il sincero augurio per tutti coloro che seguiranno il percorso strada per strada, tabella per tabella.

La processione del Corpus Domini del ‘600

Fra gl'altre funzioni, nella solennità del SS.mo Corpo di Cristo si fa una bellissima, e divotissima Processione. Terminata la Messa Maggiore nella Collegiata, esce detta Processione, e squadrandosi il Battaglione per le piazzette, procede inanzi il Gonfaloniero, sovrasta la Congregazione di San Filippo Neri, poi quella del Rosario, la Confraternita dell'Immacolata Concezione, appresso il Carmine co' i loro stendardi, e quelle del SS.mo Sagramento, e Monte della Pietà, di trentasei Confrati con tante torce di dieci libre l'una accese (quali escono ancora in tutte le solennità dell'anno nelle messe grandi) portando altresì le statoe di tutti li Misteri, sieguono li Regolari, prima li PP. Cappucini, appresso li PP. Domenicani, poi il Clero, li Diaconi coll'abbiti diaconali, li Sacerdoti colle vesti sacerdotali, e li Canonici colli pluviali vestiti, tutti con altrettante torce accese, siegue il Venerabile nell'Ostensorio grande d'argento antico, scolpito sotto al piè la Confraternita del SS.mo, nelle mani dell'Arciprete (che celebra regolarmente con sei Ministri Assistenti) con buona musica, sotto un preziosissimo baldacchino portato ad ordine dal Magistrato, nel primo luogo li signori Governadore, Sindaco, Prosindaco, Erario, Vicerario, e Camerlengo, nel secondo li signori Capoeletto, Giodici della Bagliva, ed Ordinati (in altri giorni poi li signori Dottori, e Persone civili) viene appresso il Cantore, e Primicerio, poscia il Priore Laico della Cappella, altri Gentiluomini da palafrenieri vestiti di abbiti bianchi, e mozzette celestri coll'insegne, similmente con torce, e passando per la Piazza  dritta, facendone ala dalle Botteghe fronzuti olmi intrecciati con giuochi d'acqua, e fischi di usignuoli, adornate le strade di Altari, e con vaghissimi tappezzi, fa il primo poggio a S. Chiara, incamminandosi passa da Costantinopoli per le scuole, dal forno di Prete, e fermandosi alla Porta nuova, si muta la paranza del Baldacchino nella seconda, va per S. Pietro, indi alla Nunziata delli Moleni, per la Figura, di là al Carmine, al Crocefisso di Talameo, passa per S. Agostino, va alla Porta di Varsento, e viene la terza, poi passa per la strada del muro, pozzo befano, e fa il secondo poggio a S. Croce, scende allo spedale deì Peregrini, ed arco de' Spinelli, scorre per lo Spirito Santo, gionto alla Porta di Putignano, cede la terza paranza del Baldacchino di nuovo alla prima, e per la via nuova ritorna in Chiesa, cantandosi il Te Deum, e dando la Santa Benedizione, si fa la salva de' maschi. Continoa per tutta l'ottava l'Esposizione, uscendo ancora il venerdì seguente processionalmente, celebrando il novello Priore, e tutte le feste occorrenti in detta ottava, comeanco l'ultimo giorno di sera, in qual giorno sono altresì tenuti li Regolari, e le Confraternite sudette, e sono obligati similmente nelle Processioni di S. Marco va nella Chiesa di S. Maria de' PP. Domenicani, dell'Ascensione, e del Venerdì Santo.

Ricerche storiche e iconografiche di Pasquale Gentile

Progetto realizzato dal Parco letterario Formiche di Puglia (in adesione al più ampio progetto FESR – parchi letterari – 1999) e rinnovato nel 2015 dal Comune di Noci in collaborazione con la Pro Loco e l’associazione culturale “Terra Nucum”.